lunedì 29 ottobre 2012

Notiziario carmelitano







Notiziario carmelitano



CORSO DI FORMAZIONE OCDS – MONTECOMPATRI 5 – 7 OTTOBRE 2012

DI: MARIA TERESA CRISTOFORI

Il Corso di formazione per i membri dei consigli delle Fraternità OCDS Toscane e Romane, ha avuto luogo dal 5 al 7 ottobre 2012  nella “Casa S. Silvestro” dei PP. Carmelitani di Montecompatri (RM).  Il Delegato Provinciale OCDS del Commissariato Padre Arnaldo Pigna, relatore del Corso, ha aperto i lavori presentando l’esposizione dottrinale del tema centrale prescelto ”La vocazione carmelitana come chiamata ad una vita di intimità con Dio attraverso la via dell’orazione.”      Rivolgendosi ai numerosi Carmelitani Secolari Intervenuti, P. Pigna ha delineato i punti salienti da porre alla base di ogni azione formativa rivolta a trasmettere l’essenza e i valori della vocazione carmelitana. Partendo sempre  dalla convinzione che per formare occorre conoscere con chiarezza e profondità concetti e contenuti da comunicare, ne consegue che chi si accinge a formare deve obbligatoriamente formarsi, disponendosi ad accogliere, assimilare e soprattutto a vivere quanto si intende trasmettere agli altri.   Senza mai dimenticare che le parole del formatore edificano poco se non scaturiscono dalla sua personale esperienza e testimonianza di vita, appare tuttavia evidente che, per poter comunicare ogni tipo di conoscenza, bisogna essere in grado di saperla trasmettere usando  un linguaggio adeguato alla capacità di comprensione di coloro che ascoltano, mirando, soprattutto, a suscitare il loro interesse ed a coinvolgere la loro mente e il loro cuore.
                            LA VOCAZIONE CARMELITANA TERESIANA
La vocazione carmelitana teresiana parte dalla fondamentale scoperta che Dio non è lontano da me, sta accanto a me e mi vuole bene: tale consapevolezza richiede una risposta adeguata all’offerta di tale amore infinito e necessita, perciò, di tradursi  in una scelta di vita che ponga al primo posto la relazione con Dio e l’incontro con Lui.   Le Costituzioni OCDS nel delineare l’identità dei Carmelitani Scalzi Secolari al punto n° 3, li definiscono come membri della Chiesa chiamati a vivere “in ossequio di Gesù Cristo” attraverso “l’amicizia con Colui dal quale sappiamo essere amati”, servendo la Chiesa. Sotto la protezione di Nostra Signora del Monte Carmelo, e ispirandosi a Santa Teresa di Gesù, a San Giovanni della Croce e alla tradizione biblica del profeta Elia, essi cercano di approfondire gli impegni ricevuti nel battesimo.  Particolarmente appropriato è il riferimento ad ELIA, poiché le radici dell’Ordine Carmelitano vanno ricercate proprio nell’antico profeta che verso l’anno 856 avanti Cristo sfida sul Monte Carmelo i profeti del falso Dio Baal e trionfa su di essi.  Egli è animato da un profondo senso di Dio, avverte la sua prossimità : “Vive il Signore alla cui presenza io sto” (1 Re 17,1) e riconosce in Lui un Essere vivo che agisce nella storia. Si strugge di zelo per il Signore Dio degli eserciti e, ponendosi al suo servizio, richiama, rimprovera, minaccia e castiga allo scopo di far riconoscere il primato del suo Signore. Quando, però, per l’ira di Gezabele vede fallire i suoi progetti, sconfitto e depresso si rifugia in una caverna sul monte Horeb, viene richiamato ad uscir fuori ed a mettersi al cospetto di Dio. Scopre così che il Signore non era nel vento forte, né nel fuoco, né nel terremoto, ma nella brezza di un vento leggero da percepire in una misteriosa e sottile voce di  silenzio, che cambia la sua conoscenza di Dio e trasforma il suo carisma profetico in un carisma di ascolto e di adorazione. Molti secoli dopo, Santa Teresa di Gesù rivive e completa l’esperienza di Elia, al pari del profeta avverte la prossimità e il primato di Dio nella sua vita e, illuminata dalla rivelazione del Nuovo Testamento, scopre e  sperimenta che Dio è Amore e dona ad ogni uomo  la vocazione ad entrare in  comunione con Lui. Si sente amata, accolta, desiderata ed instaura con il Signore un intimo rapporto di amicizia senza aver bisogno di uscire a ricercarlo, poiché acquisisce la certezza che il luogo dell’incontro si trova rientrando in se stessa, all’interno del suo essere, nella profondità ed al centro del suo cuore. Percepisce che tale rapporto trae la sua origine dall’esercizio della fede, della speranza, della carità e delle altre virtù umane e, alla luce della grazia divina, l’anima  appare alla Santa di una bellezza straordinaria ed Ella, per descriverla, ricorre all’immagine di un castello fatto di un sol diamante o di un tersissimo cristallo fatto di molte stanze, alcune poste in alto, altre in basso ed altre ai lati. Al centro, in mezzo a tutte, vi è la stanza principale, in cui si svolgono le cose di grande segretezza tra Dio e l’anima. S. Teresa comprende che l’anima, per entrare in relazione con il Signore, deve muovere da un atteggiamento di radicale umiltà, che l’aiuti a conoscere la verità di Dio e di se stessa seguendo un itinerario di perfezione che favorisca il suo intimo incontro di amicizia con Lui. Si rende conto che solo la preghiera rappresenta il privilegiato canale per entrare in sintonia con il  Signore attraverso la mediazione di Cristo Gesù, per questo a coloro che intendono entrare in contatto con Dio all’interno di se stessi, ricorda che la porta per entrare in questo castello (vale a dire nell’interiorità dell’anima) è l’orazione e la meditazione.   S. Teresa dà inizio alla riforma del suo Ordine e fonda in Spagna numerosi monasteri e conventi proprio per portare le anime ad intraprendere il cammino dell’orazione, da Lei chiaramente descritto nelle sue numerose opere. Partendo dalla sua esperienza interiore, diviene un’eccellente maestra di preghiera desiderosa di aiutare le anime ad instaurare un autentico rapporto di amicizia con Dio, per manifestargli tutto l’amore che merita e trarre da Lui la forza ed il coraggio per amare e fare del bene ai fratelli. Come carmelitani secolari, in grazia della vocazione ricevuta, siamo chiamati a trasmettere il carisma tipico della nostra S. Madre Teresa che è quello dell’orazione, avvertendone  la connaturalità, come forza che deve spingerci, dal di dentro, a viverlo e  propagandarlo. L’impegno ad entrare nella volontà di Dio, va coltivato nel rispetto dei seguenti punti fondamentali: a) senso profondo del primato di Dio nella nostra vita; b) ascolto contemplativo della divina Parola, partendo sempre dalla certezza di essere amati da Dio; c) zelo apostolico che miri a disporre l’esistenza a servizio degli altri; d) totalitarismo ascetico - spirituale come presupposto per l’incontro e l’ esperienza di Dio.
PRESENTAZIONE DELLA GRIGLIA – GUIDA PER IL LAVORO PERSONALE E DI GRUPPO
L’intervento del Prof. Don Beppe Roggia, finalizzato a preparare i corsisti  ad avviare un produttivo ed efficace lavoro personale e di gruppo, si è rivelato ampiamente positivo e fruttuoso. La griglia da lui predisposta in riferimento all’esposizione dottrinale, ha presentato una formulazione di domande davvero coinvolgenti e capaci di suscitare interesse e scandagliare l’intimità più profonda di ciascuno dei presenti. La riflessione a livello personale, ha favorito l’incontro tra i membri dei quattro gruppi gestiti, ciascuno, da un conduttore e da un segretario, che regolando i tempi, hanno offerto a tutti l’opportunità di manifestare il proprio pensiero e la propria esperienza. All’interno di ogni gruppo si è subito stabilito un clima di fraterna amicizia, che ha consentito un sereno scambio di opinioni e di idee, tramite un rapporto  di apertura e di reciprocità che ha arricchito tutti quanti. A conclusione del lavoro, il rappresentante di ogni gruppo ha esposto all’intera assemblea una breve sintesi del lavoro svolto, con interventi e richieste di chiarificazione, sia da parte di don Roggia, che da parte di alcuni membri presenti.
CONSIDERAZIONI FINALI
Questa breve relazione non può certamente contenere né esprimere tutti i contenuti e i doni di grazia che, senza dubbio, hanno arricchito il patrimonio spirituale dei vari partecipanti, ivi compresi alcuni Padri Assistenti OCDS Toscani e Romani, che ci hanno confortato ed accompagnato con il loro consiglio e la loro presenza. Un sentito ringraziamento va ai Rev.mi Relatori P. Arnaldo Pigna e Don Beppe Roggia, per la loro grande competenza e capacità di mettere a disposizione di tutti la loro cultura e dottrina spirituale, trasmettendola in modo accessibile, penetrante e veramente in grado di suscitare radicali cambiamenti nelle anime.  Il nostro riconoscente “grazie”, va esteso al nostro Rev.mo Commissario Padre Gabriele Morra, che è stato tra noi ed ha presieduto la solenne Concelebrazione Eucaristica della giornata di sabato. Ci ha dimostrato e fatto sentire il suo interessamento, la sua vicinanza  e ci ha rivolto parole di incoraggiamento, esortandoci a procedere sempre in avanti.   La venuta in mezzo a noi del MRP Delegato Generale OCDS Padre Alzinir Francisco Debastiani, ha recato a tutti grande gioia e consolazione. Vedere un giovane e preparato religioso OCD, che stima ed apprezza l’Ordine Secolare, ci ha dato fiducia, sicurezza ed un rinnovato entusiasmo per un più roseo avvenire.  Durante la Concelebrazione da lui presieduta  nella giornata finale di domenica, ci ha ricordato che la nostra speranza è Cristo Risorto che, incarnandosi, ci ha dimostrato il suo amore, si è fatto uno di noi, nostro fratello ed è a Lui che dobbiamo chiedere un cuore di bambino, per poter avvertire e crescere alla sua presenza.         Seguendo la via dell’orazione  sull’esempio della B.V. Maria e dei nostri Santi, dobbiamo camminare nella volontà di Dio e conformare la nostra vita a Cristo Gesù, in tutte le ore della giornata. L’anno della FEDE ci aiuti a ravvivare, purificare, confermare e confessare il nostro Credo,  con l’esercizio delle virtù, la perseveranza nella preghiera e l’approfondimento costante del nostro rapporto di amicizia e di intimità con Dio.
Le conoscenze acquisite e l’entusiasmo acceso in noi dalla frequenza di questo Corso, rendano più fecondo e fruttuoso il ritorno nelle nostre Fraternità, impegnandoci maggiormente a migliorarle, a renderle più vive e capaci di approfondire e testimoniare nella Chiesa il nostro carisma carmelitano teresiano.
Caprarola, 17/10/2012
                                                                Maria Teresa Cristofori      
                                                         (Presidente provinciale romana OCDS)


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