sabato 16 febbraio 2013

Benedetto XVI lettera d ringraziamento che il nostro Padre Generale ha inviato al Papa. Un saluto in Cristo Enrico Pallocca OCDS


A Sua Santità
Papa Benedetto XVI
Grazie di cuore, Santità!
È questo che sentiamo il bisogno di dirLe dopo che la notizia della Sua rinuncia al ministero
pontificio ha raggiunto la nostra famiglia di carmelitani e carmelitane scalze con la velocità di un
fulmine, da nord a sud, da est a ovest. Le Sue parole ci hanno profondamente commosso.
Tra i sentimenti che si affollano in noi prevale su tutti la gratitudine. Come tanti milioni di fedeli in
tutte le parti del mondo, anche noi, membri del Carmelo teresiano, monache, frati e laici, vogliamo
esprimerLe la nostra grande e sentita riconoscenza.
In questi anni del Suo servizio alla Chiesa dalla sede di Pietro, abbiamo visto in Lei una porta aperta
per entrare e credere in Gesù, e di questo non finiremo mai di esserLe grati, con tutto il calore e la
passione che abbiamo ereditato dalla nostra Santa Madre Teresa. Il nostro cuore, a cui giungeva
giorno dopo giorno con delicatezza e profondità il Suo annuncio del Vangelo, è stato plasmato dalle
Sue parole di Padre e di Maestro. Con gioia e fiducia abbiamo percorso il cammino a cui esse ci
invitavano, gustando ogni giorno di più la bellezza della fede. E oggi ci permetta, Santo Padre, di
guardare alla Sua vita e al Suo esempio alla luce dei versi di San Giovanni della Croce: “Mi alma se
ha empleado, y todo mi caudal en su servicio; ya no guardo ganado, ni ya tengo otro oficio, que ya
solo en amar es mi ejercicio”.
Nel Suo messaggio ci ha detto che ora il Suo servizio alla Chiesa si esprimerà soprattutto nella
preghiera. Come comprendiamo  bene il valore e la grandezza di questo servizio nel Carmelo
Teresiano! Ci lasci accompagnarLa in questo nuovo viaggio alla ricerca dell’Amato.
Vorremmo dirLe con semplicità che ancora abbiamo bisogno di Lei e, se non potremo più godere
delle Sue parole, contiamo sul Suo amore silenzioso, sulla Sua preghiera nascosta e sulla Sua
fraterna intercessione. La debolezza che oggi sperimenta Dio la cambierà per noi in forza capace di
animare il nostro impegno di cristiani e di religiosi.
È Dio che traccia le vie della storia, e davvero le sue vie non sono le nostre vie. Santità, vorremmo
averla sempre con noi, per continuare a sentire la Sua voce di pastore che ci rassicurava e ci
incoraggiava a inoltrarci nelle valli oscure della vita. Sappia che stiamo vivendo con dolore la Sua
decisione di ritirarsi, ma nelle Sue parole sentiamo risuonare quelle di Gesù ai suoi discepoli: “Se
mi amaste, vi rallegrereste che vado al Padre”. Siamo certi che, come Gesù, anche Lei, Santità, nel
ritirarsi, ci comunica lo Spirito, che l’ha accompagnata dalle fresche mattine della Sua infanzia fino
al tramonto di questi ultimi anni.

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